Amo muovermi liberamente
Non amo la maniera tradizionale di dipingere, cioè col supporto poggiato su un cavalletto ed io di fronte in piedi o seduto a stendervi su il colore: non mi si addice!
Che bel senso di libertà osservare la tela o un pannello di legno dall’alto, in piedi. Libero di muovermi, di girargli attorno, osservandolo, muovendo il corpo in una sorta di sottile danza e dialogare con esso. E’ un dialogo profondo. E’ questo l’inizio del mio lavoro, parte essenziale di esso, indipendentemente se ho già o meno un’idea di quello che dovrò rappresentare.
E poi, l’atto di buttarci su il colore dall’alto con una certa energia e avendo una certa visuale…mi sento vivo, dentro un processo di vita dove tra me e il quadro c’è una profonda relazione. Anch’esso vive con me. E’ la parte femminile che accoglie il mio gesto aggressivo, nel senso più nobile del termine di andargli incontro, con tutto me stesso; e mi accetta totalmente.
Non uso pennelli ma solo una lamina, media, con impugnatura in legno per stendere il colore che lascio cadere sul supporto. Alterno poi con dei getti o schizzi di colore seguendo il mio profondo impulso. Al momento uso smalti sintetici lucidi ( su pannelli di multistrato da 10 e 18 mm.) perchè danno vitalità al dipinto; gli conferiscono una certa forza ed è quello che mi interessa.
Voglio esprimere attraverso il mio fare artistico tutta la forza prorompente della vita, con tutte le sue molteplici sfumature, che e’ in me, in ognuno di noi, libera da morali o moralismi di sorta. E’ la Vita ad interessarmi. E non faccio alcuna distinzione tra Vita e Arte.